Quando raggiungere un obiettivo non basta, verifica sempre di poterlo controllare personalmente


Ho scoperto a mie spese che spesso, raggiungere un obiettivo non basta, è di vitale importanza poterlo controllare e gestire personalmente, in modo da “guidarlo” verso il suo raggiungimento e, soprattutto, mantenimento.

Come raggiungere un obiettivo in 5 passi.
La maggior parte delle persone ha dei seri problemi a raggiungere degli obiettivi perché, arrivati ad una certa età, “non sanno ancora quello che vogliono”. Questo è quello che nel mio programma di mental coaching per obiettivi ho definito il “Primo Passo”.

La selezione è naturale e spietata, non guarda in faccia nessuno. Solo una minima parte delle persone che ha fatto il primo passo ci crede veramente, ed attiva quei cambiamenti di pensiero necessari a creare autostima, convinzioni potenzianti, pensare in positivo per compiere il “Secondo Passo”.

Ma ancora non basta. Queste persone, rimaste sempre meno, dopo essersi chiarite le idee e rafforzato la fiducia dentro se stessi, devono definire nei minimi dettagli un obiettivo da raggiungere. Compiendo quello che chiamo il “Terzo Passo”.

Per quelli che ci riescono (in pochi) e passano alla fase successiva, sembrerebbe cosa fatta, e invece, si trovano di fronte al “Quarto Passo” da compiere, che seleziona ulteriormente le persone che vanno avanti: stabilire le giuste strategie per raggiungere i propri obiettivi.

Infine, dopo una lunga ed estenuante selezione. Si calcola che su mille persone iniziali, solamente il 3 o 4% arriva al “Quinto Passo”, la prova più difficile che ci sia: agire. Quella che compie l’opera finale di selezione, e consente ad un massimo di dieci o undici persone (circa l’1%) di arrivare al desiderato obiettivo.

Nota come dalle mille persone iniziali, che desideravano qualcosa ma che non avevano ben chiaro cosa, la selezione sia stata micidiale: solamente l’1% di loro, pari a dieci/undici persone, raggiunge il proprio obiettivo.

Parafrasando Gianni Morandi, dieci persone su mille ce la fanno. Raggiungono il loro obiettivo. Dieci persone su mille sanno quello che vogliono e si attivano per raggiungerlo, sviluppando, uno dietro l’altro, tutti e cinque i passi che ho elencato.

Adesso capisci perché la maggior parte delle persone che incontri per la strada si lamenta di non riuscire a raggiungere i propri desideri? La strada è lunga e irta di difficoltà.

Solo i più TENACI e COSTANTI riescono a superarle.

Controllare e gestire personalmente il Tuo obiettivo.
Eppure, spesso compiere correttamente tutti e cinque i passi e raggiungere l’obiettivo sperato, non basta ancora per mantenerlo. Perché subentra una variabile che nel marketing definiremo “impazzita”, quella che io chiamo: il potere di controllare e gestire personalmente l’obiettivo.

E’ paradossale come nonostante una persona abbia faticosamente raggiunto il proprio obiettivo, lo possa perdere per mancanza di controllo su di esso. Infatti, se i cinque passi sono determinanti per il suo raggiungimento, il sesto ed ultimo passo è decisivo per il mantenimento nel tempo.

Prima ancora di buttarti nell’avventura di raggiungere il Tuo obiettivo, è importante che Tu valuti, attentamente e con molta obiettività, se sei in grado o meno di POTERLO CONTROLLARE e GESTIRE da solo.

Come ho raggiunto un obiettivo e l’ho perso per mancanza di controllo.
Per spiegarti meglio il concetto, Ti racconto che cosa mi è capitato proprio questo mese. Ho sempre desiderato fare il mental coach di una squadra di calcio, pertanto, mi sono armato di santa pazienza e in 3 mesi (da luglio a settembre 2008) ho messo a punto un programma di mental coaching che seguiva alla lettera tutti e cinque i passi che ho elencato.

Nella seconda settimana di settembre ho concretizzato l’obiettivo, in altre parole: l’ho raggiunto. Una importante squadra di Eccellenza mi ha offerto la possibilità di affiancare l’allenatore della prima squadra e di sviluppare il mio programma di “allenamento mentale”.

Ero talmente preso dall’euforia per aver raggiunto l’obiettivo in così poco tempo, che onestamente, non ho verificato il “Sesto Passo”, dando per scontato che potessi controllare personalmente l’obiettivo. SBAGLIATO! Ho peccato di valutazione (e forse di presunzione) e sono stato punito.

Dopo tre settimane ho dato le dimissioni da mental coach di quella squadra, semplicemente perché era impossibile, per me, controllare e gestire l’obiettivo. Infatti, non avevo tenuto conto che un progetto sperimentale di mental coaching sportivo come il mio abbisognava del completo allineamento di tutte e tre le componenti:

· La società;
· La squadra;
· Il mental coach.

Due di esse esistevano ed erano forti, la terza l’avevo data per scontata, sbagliando completamente la mia valutazione. Ho avuto così la conferma che nonostante avessi raggiunto il mio obiettivo, la variabile impazzita ne ha pregiudicato il risultato finale.

Riassumendo: ricorda che non Ti basta raggiungere l’obiettivo, devi anche verificare per tempo di poterlo controllare e gestire. Meglio fare questa cosa prima, all’inizio della Tua strategia. E sii onesto con Te stesso.

E Tu? Quanti obiettivi hai perso per mancanza di controllo? Lasciami un commento al post.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach
“Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi”

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